venerdì 12 novembre 2010

A proposito della Permuta del Palazzo della Guardia di Finanza

 Un grave atto a danno della Comunità aronese sta per essere perpetrato (se andrà sciaguratamente in porto) dal Sindaco e dalla sua Maggioranza.
Trattasi dell’incredibile permuta tra l’immobile di proprietà municipale destinato a Palazzo degli Uffici Finanziari con il Sedime ex Fabbricato Dogana, cioè Largo Alpini.
 Premettasi che, contrariamente al decentramento e al federalismo demaniale auspicati dalla Lega (e non solo dalla Lega, del resto,) di cui il Sindaco è espressione, si vuole, dallo stesso, trasferire allo Stato una proprietà del Comune che vale tre o quattro milioni di Euro, in cambio dell’acquisizione in proprietà comunale del Piazzale Largo Alpini che ne vale notevolmente e, diremmo, scandalosamente meno.
 Il minimo che si possa fare è chiederci a chi giovi  tale operazione.
Non certamente alla Guardia di Finanza che si vedrebbe allocata nei locali della ex Pretura, considerati dalla Guardia stessa del tutto inidonei;
non certamente ai Vigili Urbani, che si son visti privati della nuova sede e “sistemati” in locali del Palazzo Comunale, del tutto inidonei;
non certamente agli anziani e ai diversamente abili che avrebbero potuto fruire delle prestazioni dei Servizi Sociali collocati al piano terreno del Palazzo Municipale.
Senza tenere conto dell’azzeramento, conseguente alla caparbia e difficilmente comprensibile della volontà del Sindaco, del progetto (costato circa 200.000 euro) di razionalizzazione tendente all’accorpamento del Corpo dei Vigili con quello del Comune di Borgomanero e quelli dei Comuni limitrofi  prospicienti il lago.
 Ma, al di là di queste conseguenze negative, v’è la giuridica INDISPONIBILITA’ – ampiamente ed approfonditamente dimostrata dal sottoscritto Capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà – del corpo di fabbricato di cui trattasi, nei confronti della catastrofica ed allucinante operazione “permuta”.
 Pertanto non si vede come possa il Sindaco ( pur con   il discutibile avallo, istituzionalmente non richiesto,  del Consiglio Comunale  - ovvero della sua complice maggioranza -) adottare un atto nocivo per la Comunità aronese.
 Noi continueremo strenuamente a lottare affinché vengano fatte valere le legittime ragioni degli Aronesi, in questo caso tanto palesemente ed inspiegabilmente  lesi.
 Chi ha interesse alla “permuta”, e certamente non sono gli Aronesi (come semplice Aronese, anzi, rimango esterrefatto), lo faccia valere in sede giudiziaria; noi ci saremo e resisteremo fino in fondo: se proprio dovessimo essere obbligati a, come suol dirsi, “scambiare l’occhio per la coda”,  ce lo dica il Giudice !
Antonio Catapano

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